Training Within Industry

Cos’è il Training Whitin Industry

Il TWI è un metodo per attivare e sostenere nel tempo in azienda un processo di miglioramento continuo attraverso il potenziamento delle abilità dei propri uomini.

Nasce negli USA durante la 2^ Guerra Mondiale per aiutare a trasformare l’industria munifatturiera americana in industria bellica ed aumentare la capacità produttiva nel momento in cui la maggiorparte della forza lavoro è uscita dalle fabbriche per andare a combattere al fronte.

Rifacendosi alle sue origini, più che un programma di training, è corretto concepirlo come un programma di “addestramento” che, attraverso la creazione di standard di metodo e standard di processo, permette di trasformare in modo rigoroso e strutturato il mindset delle persone.

Lo sviluppo delle abilità manageriali

Spesso nelle aziende che intraprendo un percorso di Lean Transformation, la criticità principale che si riscontra, dopo un primo periodo di avviamento di progetti pilota mirati, è quella di promuovere diffusamente la cultura del miglioramento continuo in modo che a tutti i livelli venga fatta propria dalle persone.

Solitamente il Top Management possiede una visione di alto livello, ma non è a conoscenza dei dettagli operativi dei processi che costituiscono la base dell’organizzazione. Nelle figure operative, al contrario, risiede un know-how specifico e verticale ma può mancare una visione d’insieme che comprenda aspetti legati all’intera organizzazione.

In questo senso, le figure chiave che assolvono alla funzione di “cerniera” tra strategia ed operatività sono i “supervisori”, ovvero capi turno, capi reparto, capi linea, capi sala, quadri intermedi e quindi chiunque coordini le attività di altre persone e debba anche istruirle sui lavori che queste devono svolgere.

Il metodo è strutturato su 3 pilastri che, in modo sinergico, vanno a potenziare 3 abilità che un qualsiasi “manager intermedio” dovrebbe possedere:

  • capacità di istruire i propri collaboratori, cioè metterli nelle condizioni di imparare velocemente a fare una determinata operazione in modo corretto, sicuro e coscienzioso;
  • capacità di gestire le relazioni con i collaboratori sul luogo di lavoro, in modo da indurli a mettersi in gioco per attivare attività di miglioramento, senza bisogno di essere spinti dal proprio capo a farlo;
  • capacità di migliorare il metodo con cui si fa un determinato lavoro, ponendosi una serie ben precisa di domande riguardo alle operazioni che si è chiamati a svolgere, in uno specifico ordine.

Lo standard kit

Ai 3 pilastri sopracitati corrispondono 3 programmi:

  • Job Instructions: questo elemento è fondamentale per la standardizzazione di ogni unità elementare che la persona è chiamata a svolgere all’interno di un’operazione. Il programma prevede un metodo di addestramento strutturato su 4 precisi step, studiati per garantire l’efficacia nell’insegnamento;
  • Job Relations: ottenere delle relazioni genuine sul lavoro e la risoluzione di problemi relazionali è l’obiettivo di questo programma, strutturato su 4 fondamenti: il feedback, le rewards, l’anticipazione delle informazioni e la valorizzaione delle competenze;
  • Job Methods: l’obiettivo di questo programma è ottimizzare i processi facendo il miglior uso di persone, attrezzature e materiali attualmente disponibili. Scomponendo un processo in singole operazioni si definisce cosa eliminare, riorganizzare, mettere insieme o semplificare.

Miglioramento organizzativo e Sistemi HR

Migliorare l’organizzazione significa intervenire a diversi livelli:

  • Comprendere l’allineamento tra priorità strategiche e strutture, processi, persone e strumenti gestionali;
  • Definire la struttura organizzativa chiarendo articolazione, obiettivi, responsabilità, processi di riferimento per ciascuna funzione e definendo i meccanismi di coordinamento tra le diverse unità;
  • Mappare i processi operativi o quelli di supporto (disegno As-Is) e riconfigurarli (disegno To-Be) in modo da garantire efficienza, cioè capacità di massimizzare l’output minimizzando le risorse impegnate ed efficacia, cioè adeguatezza dei risultati alle esigenze del cliente esterno (o interno);
  • Dimensionare correttamente le strutture sia in termini quantitativi che qualitativi;
  • Dotare l’organizzazione di sistemi di gestione del personale in grado di garantire che il nuovo assetto produca risultati nel tempo (job description, sistemi di valutazione delle performance, sistemi di valutazione delle competenze, pesatura delle posizioni, sistemi retributivi, indagini di employee satisfaction).

Cosa offriamo

NoE offre un approccio integrato che fonde competenze di general management, metodologie specifiche come il “lean office” e l’”organizational network analysis”, software proprietari di analisi organizzativa e performance management.

Come lavoriamo: Le fasi progettuali

  • Fase 4. Progettazione della macro struttura e dei sistemi di coordinamento

    Obiettivo: ridefinire la struttura organizzativa per allinearla alla strategia. Nella fase di progettazione delle unità organizzative seguiamo alcuni principi cardine come l’assegnazione di responsabilità su ambiti di lavoro consistenti e coerenti, il corretto dimensionamento dello span of control, l’esplicitazione delle interrelazioni e dei meccanismi di coordinamento con altre unità.
  • Fase 5. Riconfigurazione dei processi in chiave Lean

    Obiettivo: riprogettare i processi per migliorarne le performance. La riprogettazione dei processi, coerentemente all’approccio Lean, si traduce tipicamente in una serie di azioni tese a eliminare gli sprechi e a focalizzare l’organizzazione sulle attività a valore aggiunto. Alcuni esempi di azioni da attuare sono:

    • eliminazione autorizzazioni o controlli ridondanti;
    • automazione attività;
    • centralizzazione delle responsabilità su specifici ambiti operativi;
    • esternalizzazione di attività;
    • razionalizzazione della reportistica;
    • standardizzazione delle procedure;
    • definizione di Service Level Agreement;

  • Fase 6. Dimensionamento delle strutture

    Obiettivo: dimensionare correttamente le strutture in funzione del reale fabbisogno di risorse. Il nostro approccio al dimensionamento è basato su un modello che integra dati su:

    • carichi di lavoro sui diversi processi;
    • produttività storica;
    • programmi di miglioramento operativo in corso (automazione, outsourcing, ecc.) ed è supportato da un tool proprietario.

  • Fase 7. Implementazione di sistemi di gestione del personale

    Obiettivo: dotare l’organizzazione di strumenti in grado di garantire che l’allineamento tra strategia, organizzazione e persone si mantenga nel tempo. L’efficacia dei sistemi di gestione del personale si misura sulla capacità di premiare risultati, competenze, comportamenti in linea con le aspettative aziendali.
  • Fase 8. Accompagnamento alla implementazione dei piani di cambiamento progettati

    Obiettivo: affiancare le aziende nella implementazione delle proposte di miglioramento sviluppate nelle fasi precedenti, attraverso l’attivazione di una struttura di supporto e assistenza tecnica sia per la parte di gestione del piano di change (PMO), sia per la parte direttamente connessa agli aspetti tecnici dei cantieri di miglioramento (streamline).

6 Sigma

Cos’è 6 Sigma

Tra le diverse metodologie riguardanti il miglioramento delle organizzazioni sviluppatesi nella seconda metà del XX secolo, ve ne è una che ha riscontrato particolare fortuna nell’ambito di grandi imprese come Motorola e General Electric, questa metodologia è chiamata “6sigma”.

Il nome deriva dall’utilizzo massiccio che viene fatto in essa della statistica ed in particolare delle sue applicazioni nell’ambito del controllo dei processi.

Unitamente a questo, ne completa i contenuti una rigorosa schematizzazione:

  • delle tecniche di comportamento delle persone nell’affrontare il cambiamento ed il miglioramento dei processi (tecniche di problem solving);
  • dei modelli organizzativi riguardanti gerarchie e processi di formazione.

Applicazione del 6 Sigma

Anche se tradizionalmente adottato da grandi imprese i principi che stanno alla base di questo approccio possono essere facilmente utilizzati anche nell’ambito delle piccole e medie imprese che desiderano operare un “salto” culturale nell’affrontare il cambiamento verso l’eccellenza.

Supply Chain management

Nei mercati globalizzati la competitività delle aziende dipende in maniera determinante dalla capacità di governare l’intera filiera produttiva e distributiva (Supply Chain) integrando efficacemente i propri processi con quelli di fornitori e clienti.

Gli esperti NOE sono in grado di supportare le aziende nell’ottimizzazione della Supply Chain lungo tutto il ciclo che parte dalla ricezione dell’ordine del cliente e arriva alla consegna del prodotto/servizio finale.

Le principali aree di intervento riguardano:

  • Pianificazione e controllo della produzione;
  • Modelli di gestione degli approvvigionamenti;
  • Ottimizzazione del parco fornitori;
  • Dimensionamento scorte;
  • Gestione della capacità produttiva interna ed esterna, colli di bottiglia, priorità;
  • Ristrutturazione del modello produttivo secondo le metodologie Lean Manufacturing e Teoria dei vincoli (TOC);
  • Dimensionamento risorse;
  • Scelte di localizzazione delle produzioni;
  • Monitoraggio e miglioramento dell’efficienza produttiva e del Livello di Servizio.

Teoria dei vincoli

Sfruttare i fattori limitanti dell’organizzazione per generare valore

La Teoria dei Vincoli, frutto dell’ingegno e delle applicazioni pratiche sperimentate dal fisico israeliano Eli Goldratt in aziende di tutto il mondo, è una vera e propria filosofia aziendale che ha come obiettivo principale l’individuazione del fattore limitante per l’organizzazione, il vincolo.

 

I vincoli

Ogni organizzazione può essere vista come una catena i cui anelli sono i processi che interagiscono per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Se pensiamo di sottoporre a trazione una catena, essa prima o poi si romperà. Dove? In corrispondenza del suo anello più debole. Se proviamo a sfruttare l’analogia catena = organizzazione possiamo sostenere che l’anello più debole rappresenta il vincolo che ne determina la forza globale.

Più specificatamente il vincolo (collo di bottiglia) è l’elemento che determina il ritmo con il quale l’azienda produce valore in un’unità di tempo.

L’innovazione del pensiero di Goldratt rispetto alle altre teorie manageriali sta nell’aver dimostrato che tentare di eliminare il vincolo significa subirlo, mentre decidere strategicamente dove esso debba essere collocato e gestirlo al meglio è vincente sia dal punto di vista del profitto che del controllo del sistema.

 

Applicare un processo di miglioramento continuo in azienda: è possibile?

Sì! Seguendo i passi suggeriti da Goldratt nel suo libro The Goal – l’Obiettivo per la gestione ottimale del vincolo:

  1. Identificazione del vincolo;
  2. Massimo sfruttamento del vincolo;
  3. Subordinazione del sistema al vincolo;
  4. Verifica, partendo dal primo passo.

TPM – Total Productive Management

Cos’è il TPM

Il TPM, acronimo di Total Productive Maintenance, è un sistema produttivo che mira al raggiungimento della massima efficienza aziendale.
Si traduce anche come Manutenzione Produttiva Totale:

  • Manutenzione: attività finalizzata al mantenimento dell’efficienza degli impianti nel tempo;
  • Produttiva: che persegue l’obiettivo di migliorare la produttività degli impianti;
  • Totale: attraverso il coinvolgimento attivo di tutto il personale.

 

TPM: Dove e come si applica?

L’applicazione del TPM ha il maggior vantaggio nelle aziende di processo o capital intensive, dove impianti e macchinari contribuiscono in maniera determinante al processo produttivo, spesso le attività di miglioramento sono associate ad investimenti cospicui e all’utilizzo di competenze esterne, oppure vengono svolte in maniera sporadica.
Le attività per ottenere un’alta efficienza da parte di ogni ente aziendale vengono indicate in percorsi metodologici, detti pilastri, che guidano in maniera strutturata e sistematica le diverse attività.

I vari pilastri possono essere applicati sia singolarmente per affrontare una specifica area o tematica aziendale oppure tutti assieme in un percorso di miglioramento pluriennale che può avere come obiettivo la certificazione da parte di un ente terzo.
Con una certificazione seria viene premiato l’impegno nel seguire il metodo, la crescita delle risorse ed i risultati, inconfutabili, di OEE, riduzione costi, aumento redditività.

 

TPM: L’approccio metodologico

  • Le fasi dello sviluppo

    Le fasi per lo sviluppo della metodologia sono le seguenti:

    • Policy Deployment e sviluppo master plan;
    • Introduzione ed estensione dei pilastri:
      1. Focused Improvement: miglioramento continuo dei processi produttivi basato sul kaizen e sull’indicatore di performace OEE;
      2. Autonomous Maintenance: la gestione corretta degli impianti da parte degli operatori;
      3. Planned Maintenance: la gestione corretta degli impianti da parte della manutenzione;
      4. Quality Maintenance: miglioramento continuo e zero difetti con la prevenzione del degrado;
      5. Education & Training: gestione delle competenze aziendali e coinvolgimento delle persone;
      6. Initial Phase Control: miglioramento del processo di industrializzazione di nuovi prodotti e impianti;
      7. TPM Office: l’efficienza e il miglioramento applicato negli uffici di staff;
      8. Safety & environment: gestione della sicurezza e degli sprechi energetici.
    • Follow-up delle attività avviate ed affiancamento ai team operativi;
    • Allineamento ed auditing;
    • Training sulle metodologie e sugli strumenti di miglioramento.

Operations management

Cos’è l’Operations Management

Per Operations Management si intende la progettazione sistematica, l’implementazione e il miglioramento continuo dell’insieme dei processi aziendali atti a creare e distribuire i prodotti e servizi.

Il sistema logistico-produttivo eccellente:

  • E’ strategicamente orientato e ha un design integrato. Ottimizza i flussi logistici, gli spazi, le strutture organizzative ed integra;

efficacemente tutte le funzioni indirette. Come? Eliminando sistematicamente gli sprechi in ogni area ed attività dell’azienda;

  • E’ in sincronia con i clienti, i requisiti e le specifiche cliente sono il punto di riferimento per tutti i processi aziendali e per i fornitori;
  • Crea valore per il Cliente ed è Visibile. Tutta la catena di creazione del valore è focalizzata sui bisogni del cliente: i tempi di lavorazione sono ridotti, gli sprechi diventano visibili e continuamente combattuti, i miglioramenti comprensibili e misurabili.

Da anni NoE, utilizzando metodi innovativi e un approccio di lavoro congiunto, supporta l’azienda cliente nell’implementazione dell’eccellenza operativa: sviluppa e attua sistematicamente soluzioni, in modo efficiente cambia strutture organizzative e processi, motiva con successo le risorse umane.

 

Cosa offriamo

Un approccio sistematico e integrato al miglioramento continuo.
L’eccellenza operativa è subordinata all’efficacia del sistema produttivo sottostante. Molteplici iniziative di ottimizzazione locali danno luogo a isolate, anche se a volte significative, vittorie sugli sprechi produttivi, che spesso tuttavia non conducono a un miglioramento del sistema nel suo complesso.
In ultima analisi, una riduzione costo o un miglioramento puntuale del servizio offerto al cliente non produrrà successi clamorosi che si riflettano stabilmente in una qualità e un servizio migliori. Queste debolezze possono essere superate attraverso un approccio sistematico e integrato al miglioramento, che si basa su una analisi e un re-design integrale del flusso di valore il cui DNA può essere sintetizzato nei seguenti principi:

  • Ascoltare i bisogni dei clienti e tradurli nei tuoi obiettivi aziendali;
  • Fare le attività di miglioramento;
  • Ottenere performance che superino le aspettative dei tuoi clienti.

 

Come lavoriamo

La nostra esperienza ci dimostra che per avere successo nel cambiamento bisogna considerare sempre tre elementi.

  1. Shop Floor Management:
    • Si fanno le cose sul campo
    • Si fanno insieme
    • Si valutano i risultati realizzati e gli scostamenti
    • Ad ogni scostamento segue un’azione correttiva
  2. Standardizzazione dei processi
  3. People Value:
    • Coinvolgiamo tutte le persone
    • Facciamo crescere le persone
    • Rendiamo autonome le persone

 

Le fasi progettuali

  • Fase 1 – Ascoltare i bisogni dei clienti e tradurli in obiettivi aziendali

    Spingiamo sempre le aziende con cui lavoriamo a mettersi nei panni del cliente, imparando a vedere il prodotto/servizio in un modo diverso da quello in cui viene fatto.
    Misurare l’esperienza cliente è la chiave per comprendere le difficoltà che il Cliente affronta, identificarle, ordinarle per importanza ed affrontarle una ad una.
    Nondimeno l’azienda necessita di obiettivi chiari, che permettano di misurare i risultati ottenuti e scatenare le azioni di miglioramento. Bisogna farlo in maniera sistematica, sintetica, efficiente ed allineata con i bisogni reali. Tutti devono partecipare in questo processo. Noi lo chiamiamo Hoshin Kanri:

    • Definizione e declinazione degli obiettivi strategici;
    • Definizione delle attività, decidendo le priorità di intervento in coerenza con gli obiettivi;
    • Creazione dei KPI e di un sistema di misura allineato.

  • Fase 2 – Standardizzare e stabilizzare “verso l’alto” le performance

    Il valore è il risultato di un processo che deve essere studiato e definito.
    Ogni attività che non genera valore (secondo la prospettiva del cliente) è “MUDA”, quindi deve essere combattuta.
    Tutte le attività che generano valore devono essere industrializzate (definizione degli standard) in modo da poter essere applicate con successo da persone adeguatamente addestrate ogni giorno, tutti i giorni. Solo così si ottengo processi standardizzati e senza sprechi, e dunque al minor costo.
  • Fase 3 – Sostenere i risultati e migliorali continuamente

    Nelle aziende eccellenti il cambiamento continuo è il processo aziendale che crea il vantaggio competitivo. L’assenza di tale processo apre le porte al deterioramento o peggioramento continuo, creando in ultima analisi svantaggio competitivo.
    La risorsa chiave nel processo di miglioramento è la risorsa umana, occorre quindi implementare un sistema manageriale che ponga grande attenzione alle persone, stimolandole continuamente a crescere e misurarsi con sempre nuovi e ambiziosi obiettivi.

 

NoE sarà al fianco delle tue persone tutti i giorni. Il nostro obiettivo è trasmettergli tutte le nostre competenze con un “training on the job” continuo perché siano autonome ed efficaci nel minor tempo possibile, fornendogli modalità innovative ed esperienze che rendano questo percorso di miglioramento sostenibile nel tempo in autonomia.

Pianificazione, controllo, flussi finanziari

La necessità di una gestione attenta, informata e preventiva

La fase di crisi che ormai da anni attanaglia le economie mondiali, ha avuto grosse ripercussioni sulle aziende, che in molti casi si sono ritrovate catapultate all’interno di un contesto operativo profondamente mutato rispetto al passato. Le difficoltà di mercato si sono sommate alle difficoltà di sostenere finanziariamente l’impresa e garantire i livelli occupazionali. La disponibilità di informazioni gestionali, economiche e finanziarie sempre aggiornate e ben strutturate, unitamente alla capacità di simulare l’evolversi dei possibili scenari operativi, si rivela cruciale per consentire alle società di decidere consapevolmente, di intraprendere le opportune e tempestive azioni correttive, di reagire e resistere alle difficoltà incontrante, se non, addirittura, di cogliere nuove opportunità di sviluppo.

NoE, con particolare attenzione ai costi di realizzazione ed ai tempi di attivazione, si propone di aiutare le imprese ad impostare ed avviare modelli personalizzati, semplici e pragmatici, per l’elaborazione delle informazioni più adatte ed idonee a supportare ed indirizzare la gestione strategica ed operativa d’impresa, nonché gestire gli aspetti economici, finanziari, patrimoniali correlati.

Piani industriali per la ristrutturazione e/o la riorganizzazione, sistemi e modelli per l’amministrazione ed il controllo di gestione, pianificazione dei flussi finanziari e gestione della tesoreria, fattibilità degli investimenti e dimensionamento del capitale circolante, sistemi di budgeting e reporting, monitoraggio della struttura e sostenibilità del debito, sono tutti strumenti che consentono all’azienda di facilitare l’interazione tra le varie funzioni, rendere più efficiente ed efficace l’analisi gestionale e la decisione operativa, impostare le decisioni strategiche simulandone gli effetti in diversi scenari e contesti, rendere più incisivi i processi di comunicazione con gli enti esterni all’impresa, in primis il sistema bancario e gli investitori in genere.

 

Cosa offriamo

L’intervento di NoE viene effettuato seguendo un protocollo tipicamente “manageriale”, con una presenza diretta sul campo a supporto della struttura operativa dell’azienda, unendo la metodologia della consulenza alla competenza gestionale, per dare risposte chiare, immediate e pratiche ai bisogni del cliente.
I professionisti di NoE sono presenti direttamente “sul campo” in tutte le fasi dell’incarico: progettazione, implementazione, consolidamento. In casi specifici, su richiesta del cliente, possono anche assumere veri e propri ruoli direzionali all’interno della struttura societaria per meglio presidiare le aree più sensibili e delicate ai fini del conseguimento degli obiettivi e dei risultati di progetto.

 

Come lavoriamo

Il processo che conduce la società a finalizzare un proprio modello di pianificazione e controllo, unitamente ad un proprio sistema di previsione dei flussi di cassa e gestione della tesoreria, si articola su 4 macro fasi operative.

  • Fase 1 – Analisi critica stato dell’arte

    Nella prima fase i professionisti di NoE accompagnano il cliente nell’identificazione delle problematiche operative ed organizzative, in relazione agli obiettivi commerciali, produttivi, finanziari che si intende o si rende necessario perseguire.
  • Fase 2 – Sviluppo linee guida per la gestione dell’informazione

    In questa seconda fase, l’intervento di NoE si focalizza nell’individuare i “set” di informazioni che, in relazione alle problematiche individuate con il cliente, possano meglio guidarne l’azione strategica ed operativa, nonché gli strumenti e le modalità di trattamento e fruizione di dette informazioni, con un occhio sempre molto attento ai costi ed ai tempi di produzione delle stesse.
  • Fase 3 – Implementazione delle soluzioni

    Fase 3 – Implementazione delle soluzioni
    Nella terza fase, i professioni di NoE guidano e testano l’implementazione degli strumenti informativi definiti e concordati in precedenza con il cliente per guidare e migliorare la gestione e la “performance” delle funzioni aziendali coinvolte nel progetto: amministrazione-finanza-controllo, operations e supply chain, risorse umane, commerciale, ecc.
  • Fase 4 – Consolidamento

    Nella fase conclusiva NoE si assicura dell’efficacia degli strumenti informativi, verificandone l’assimilazione da parte del team aziendale, in modo che lo stesso possa garantire il mantenimento dei risultati ottenuti.

Ristrutturazione e riorganizzazione societaria

Ristrutturazione e riorganizzazione societaria

Stato di crisi e necessità di cambiamento

Spesso la necessità di pensare ad una nuova organizzazione, ad un nuovo modello di business, a nuovi mercati e prodotti viene colta dalle imprese solamente quando già si sono manifestati in modo significativo i sintomi di una crisi che investe negativamente la performance aziendale, sia sotto il profilo economico che finanziario. La capacità di individuarne prontamente le cause, definire un efficace piano di risanamento e realizzare tempestivamente gli interventi conseguenti sono fattori cruciali per la gestione e la riuscita del cambiamento all’interno di qualsiasi società.

NoE si propone di aiutare le imprese ad individuare le proprie criticità, a ridefinire i propri obiettivi ed a implementare le soluzioni per la discontinuità con il passato.

Processi di internazionalizzazione, sviluppo di nuovi mercati, riposizionamento del proprio business, riorganizzazione dei processi gestionali ed operativi, valutazione degli investimenti, modelli per la pianificazione finanziaria, acquisizioni ed integrazioni, passaggi generazionali, sono tutte sfide alquanto complesse e delicate per qualsiasi azienda. Devono, pertanto, essere valutate ed affrontate con estrema attenzione e competenza, anche attraverso il ricorso a figure professionali più specialistiche, che possano garantire il necessario supporto ed interazione con quelle professionalità da sempre più consone al governo dell’impresa in periodi e situazioni di stabilità.

 

Cosa offriamo

In un piano di ristrutturazione (“Turnaround”) NoE assume direttamente ruoli primari di direzione e coordinamento nella definizione ed implementazione dei piani di azione definiti e concordati con gli azionisti.
In un intervento di riorganizzazione (“Transition”) NoE mette a disposizione della società manager “di transizione” che accompagnano l’impresa nella revisione dei modelli di business, nella ridefinizione della struttura organizzativa, nella reimpostazione gestionale ed operativa dell’azienda.

 

Come lavoriamo

Il processo che conduce la società attraverso un piano di ristrutturazione, o di riorganizzazione, si articola su 5 macro fasi operative:

 

  • Fase 1 – Analisi critica stato dell’arte

    Durante questa prima fase i professionisti di NoE accompagnano il cliente nell’analisi delle strategie, aree e modelli di business, nella valutazione della struttura commerciale, industriale e patrimoniale, nell’identificazione delle problematiche operative ed organizzative, in relazione agli obiettivi commerciali, produttivi, finanziari che si intende o si rende necessario perseguire.
  • Fase 2 – Sviluppo linee guida e obiettivi del cambiamento

    Questa seconda fase è il fulcro principale dell’intervento di NoE. I nostri professionisti, insieme al cliente, procedono a condividere e definire le linee guida del piano di ristrutturazione, o riorganizzazione, identificando obiettivi, azioni, tempistiche specifici per ciascun profilo: commerciale, industriale, finanziario, organizzativo.
  • Fase 3 – Analisi sostenibilità finanziaria

    Nella terza fase NoE si concentra sulla valutazione delle risorse finanziarie necessarie a supporto del piano di intervento con la predisposizione del business plan, la previsione dei flussi di cassa, l’elaborazione della struttura finanziaria e patrimoniale, la valutazione del capitale circolante. In questa fase i professionisti di NOE si qualificano anche come interfaccia “negoziale” tra il cliente ed i suoi principali interlocutori esterni sotto il profilo finanziario: banche, fornitori e clienti.
  • Fase 4 – Implementazione delle soluzioni

    In questa fase, i professioni di NoE guidano l’implementazione delle azioni definite in precedenza per indirizzare il cambiamento dell’organizzazione aziendale in relazione agli obiettivi fissati. In questa fase procedono, altresì’, al corretto dimensionamento dell’organico, alla razionalizzazione dei costi di struttura, generali, amministrativi, nonché alla finalizzazione delle eventuali operazioni straordinarie individuate quali ulteriori elementi del piano di intervento: cessioni rami d’azienda, partecipazioni, scissioni, conferimenti.
  • Fase 5 – Consolidamento

    Nella fase conclusiva NoE si assicura dell’efficacia dei piani di azione verificandone l’assimilazione da parte del team aziendale, in modo che lo stesso possa garantire il mantenimento dei risultati ottenuti.